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Caprilli, Federico (1868 – 1907)

« L’equitazione moderna, soprattutto quella agonistica del salto ostacoli, deve la sua fortuna al capitano italiano Federico Caprilli (1868-1907), uomo d’azione non di scrittura. I suoi scritti si riducono a brevi articoli pubblicati nella prestigiosa Rivista di Cavalleria, organo ufficiale dell’Arma. La morte prematura, all’età di 39 anni, causata da una caduta da cavallo, impedì al giovane ufficiale di mettere per iscritto il suo pensiero riguardante l’equitazione di campagna e la nuova tecnica del salto degli ostacoli. L’attenzione del giovane ufficiale era rivolta alla vita militare, ma non venne dimenticato il lato sportivo. Ne fanno fede i successi, sia personali sia dei suoi allievi nei concorsi ippici. I suoi brevi scritti di Caprilli si riducono, di conseguenza ai seguenti : Principi generali favorevoli o contrari allo sviluppo di una buona equitazione militare (1901) Due altre parole sull’equitazione di campagna (1901) Sul nuovo regolamento di Equitazione (1902) Una replica (1902) Osservazioni sul Concorso Ippico Internazionale di Torino (1902). Questo articolo fu edito soltanto dopo la sua morte nella biografia. Un breve articolo, presente soltanto nella biografia, riguardava il concorso ippico, senza titolo; l’incipit recitava : Il concorso ippico in genere dovrebbe mirare (1905). Caprilli redasse ancora il programma del Campionato del cavallo militare pubblicato dalla Rivista di Cavalleria nel 1907, pochi mesi prima della sua morte. Ultimo suo scritto. Carlo Giubbilei (1872-1959) scrisse la vita ed il pensiero di Caprilli nel volume Federico Caprilli Vita e scritti (Roma, Casa Editrice Italiana, 1909). L’opera è stata riproposta in edizione anastatica, con una prefazione ed una appendice a cura di Mario Gennero, dalle Edizioni Equestri, Milano, 1989. Piero Santini pubblicò la traduzione in inglese degli scritti di Caprilli riguardanti l’equitazione di campagna The Caprilli Papers. Principles of Outdoor Equitation. London, J.A. Allen & Co.LTD, 1967. Il libro di Piero Santini fu tradotto in tedesco, a cura di Heinz Meyer, con il titolo di Die Caprilli-Papiere. Quadriga-Verlag, Köln, 1982. » Gennero (2019)