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Pignatelli, Gianbatista (1525 – 1558)

: Pignatelli, Giovanni Battista

: Pignatelli, Jean-Baptiste

« Jean-Baptiste Pignatelli, élève de Fiaschi professa successivement à Naples et à Ferrare. Il n’a laissé aucun écrit. [...] Il a toutefois laissé des manuscrits. Huzard en possédait trois, voyez Catalogue Huzard T. III, n° 3785, 3786, 4380. Il serait bien intéressant de les rechercher et de les traduire. Mais que sont-ils devenus ? » Mennessier de la Lance (1915-1921)


« Gentilhomme napolitain. Élève de Grisone à Naples et de Fiaschi à Ferrare. Il professa dans les deux Académies, puis succéda à Fiaschi dans la direction de celle de Ferrare. » Bacharach (1961)


« Malgrado la fama acquisita in Italia ed all’estero, grazie al suo insegnamento ed ai suoi numerosi allievi, oltre, ovviamente, alla sue capacità nel campo dell’addestramento dei cavalli, ben poco si conosce di Giovan Battista Pignatelli, citato da tutti gli autori di libri di equitazione, elogiato dai contemporanei, ma mai letto o studiato veramente perché non pubblicò a stampa alcun scritto.
Scarsissimi o inesistenti sono i dati della sua vita e la sua formazione equestre. Incerte, e a volte contrastanti, le notizie riguardanti i maestri che lo educarono e lo resero famoso. Non possediamo alcuna prova certa, né sono stati rinvenuti documenti probanti, che sia stato allievo di Federico Grisone o di Cesare Fiaschi , come qualcuno asserisce, senza però citare la fonte dell’informazione. Quello che a noi preme ben evidenziare è l’influenza che egli esercitò sui futuri Maestri. Giovan Battista Pignatelli nacque intorno al 1525 e morì prima della fine del secolo. Discendeva da una nobile famiglia napoletana, originaria della Calabria, che ha dato alla storia un papa (Innocenzo XII) ed un santo (San Giuseppe Pignatelli, morto nel 1811).
Appartiene alla grande schiera di Maestri che vissero ed operarono a Napoli nella seconda metà del XVI secolo, sempre ricordato per la sua arte eccelsa. E’ dato sicuro che fu allievo di Giannetto Conestabile, a sua volta maestro di equitazione del conte di Consa, provetto cavaliere ed addestratore di cavalli. Sulla scia di altri maestri fondò nella sua Città natale una Accademia di equitazione vicino al suo palazzo. Alla scuola affluirono allievi da tutte le parti d’Italia e d’Europa. E’ sufficiente citare nomi illustri come Engelhart von Lohneysen , Vargas , Salomon de La Broue , Saint-Antoine , Antoine de Pluvinel
Antoine de Pluvinel fu sicuramente il più noto e contribuì ad accrescere la fama del suo Maestro italiano. Divenne, a sua volta, il maestro di Luigi XIII dopo essere stato primo écuyer del duca ‘Anjou, fratello di Carlo IX ed Enrico IV.
Oltre che a Napoli Pignatelli insegnò a Roma come Maestro di equitazione “eccellentissimo” del cardinale Alessandro Farnese, come ricorda Claudio Corte nel suo Trattato.
I corsi duravano a lungo, si protraevano per anni, perché lungo risultava essere l’addestramento del cavallo. Cavallo e cavaliere dovevano progredire assieme sotto l’attenta guida del Maestro.
Pignatelli risentì certamente, nella sua formazione, l’influenza dell’equitazione dei circhi di Costantinopoli; infatti alcuni cavallerizzi si erano trasferiti a Napoli e continuavano ad operare addestrando cavalli. I loro metodi non prevedevano né morsi né speroni ardenti, in contrapposizione a quelli degli Spagnoli; erano basati sulla padronanza del cavallo da parte del suo cavaliere mediante un solido assetto e la voce, ed agivano attraverso continue ricompense.
Giovan Battista Pignatelli, come è stato osservato, fece "da cerniera nell’evoluzione dell’arte equestre, fu l’elemento attraverso il quale i lumi dell’equitazione divennero grandi ed i suoi allievi fecero conoscere l’arte degli Italiani in tutta l’Europa".
Il pensiero di Pignatelli è stato tramandato purtroppo soltanto attraverso alcuni manoscritti conservati in biblioteche italiane e straniere. Si tratta di semplici consigli di "veterinaria", di "segreti" che offre ai suoi allievi, frutto della sua esperienza e del suo sapere. A quel tempo ogni Maestro di equitazione, da vero "uomo di cavalli", si occupava, oltre che dell’addestramento, anche della cura dell’animale. L’opera di Giovan Battista Pignatelli, L’Arte veterale. Sopra il medicare et altri secreti bellissimi de’ cavalli è stata pubblicata nel 2001, a cura di Patrizia Arquint e Mario Gennero nella collana “I classici dell’equitazione” della Casa Editrice Equilibri di Roma Il trattato di Pignatelli è giunto a noi grazie ad alcuni manoscritti conservati in biblioteche pubbliche o private di Bologna, Londra, Parigi, Verona. Due copie de L’Arte veterale si trovavano nella ricchissima biblioteca di Jean-Baptiste Huzard , andata poi sfortunatamente dispersa. » Gennero (2019)